di Lant Ator

Chi frequenta una sagra o comunque una festa di paese probabilmente non si rende conto di tutto quello che fa parte dell’organizzazione dell’evento, di quanto lavoro materiale, ma anche intellettuale soprattutto per quanto riguarda idee e fantasia, richieda affinché la macchina giri correttamente e sia in grado di offrire al pubblico, che può arrivare anche da molto lontano, una proposta che sia almeno pari alle attese.
Prima, durante e dopo la manifestazione serve un vero e proprio esercito di persone.
Non ci credete? Allora, se avete l’occasione di percorrere la strada regionale ( o ex statale, fate voi) che da Udine va verso Gorizia, proprio all’inizio del paese sarete incuriositi, come ne sono rimasto io, da un mega-cartellone sul quale in una bella gigantografia c’è un folto gruppo di persone, giovani e meno, con scritto 86° Fiera regionale dei vini di Buttrio e, sopra, un grazie in caratteri cubitali con l’aggiunta:

“Noi ci siamo impegnati voi ci avete sostenuti”.

Ebbene, questo è l’originale ringraziamento, perché non ho memoria di altri simili, che la Pro loco Buri ha voluto esprimere a tutti i suoi collaboratori appena spente le luci sull’evento enologico, peraltro il più antico d’Italia – e Buttrio ci tiene a sottolinearlo -, e riposti materiali per gli allestimenti nei magazzini in attesa dell’edizione 2019.
Un grazie, insomma, originale e sincero che l’associazione organizzatrice, guidata da Emilio Bardus, ha voluto dire appunto al suo esercito di sostenitori, o meglio di volontari, che hanno sacrificato per settimane – perché l’impegno richiesto supera di gran lunga i tre giorni dell’evento – il loro tempo libero, sottraendosi alle proprie famiglie e ai legittimi svaghi.
E Buttrio ha fatto bene a renderne pubblica testimonianza perché tutti sappiamo, gente comune ma anche i politici che transitano su quella trafficatissima strada, che il volontariato fortunatamente ancora esiste e si impegna.

Ma chi è in dovere sappia – e credo sia questo il messaggio che, dopo tutto, Buttrio lancia – che il volontariato va incoraggiato e aiutato nel proprio lavoro. Perché senza volontariato una Fiera vini come quella appena conclusasi, con il successo che merita, non sarebbe possibile con grave danno per la comunità intera, per la sua immagine, per il suo vissuto socio-culturale, per la possibilità di perpetuare e far condividere da un folto pubblico di visitatori le sue tradizioni.

Proprio bravi questi di Buttrio, esemplari!

Vanno sostenuti, così come tutti gli altri volontari, e sono migliaia, che si impegnano a tenere in vita tutte le feste che durante l’estate animano con invitanti proposte questa nostra bella e accogliente regione.

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